Ospedale Cutroni Zodda: continua il ridimensionamento

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Il processo di ridimensionamento dell’ospedale “Cutroni Zodda” non si ferma. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è il rappresentante locale della Uil Medici, Paolo Calabrò, che, nel ricordare le difficoltà organizzative a cui devono far fronte i sanitari del presidio barcellonese, chiede alla Regione una rimodulazione della dotazione organica tale da dare risposte concrete ai pazienti. “Con appena 75 posti letto a disposizione, per un bacino d’utenza di circa 100 mila abitanti, dobbiamo fare i salti mortali per garantire un’assistenza adeguata alle emergenze di vario tipo che si presentano al pronto soccorso. Ad esempio è capitato che l’ambulanza del 118 abbia trasportato a Barcellona i pazienti affetti da sospette patologie neurologiche, tenuto conto che il reparto specialistico è stato allestito proprio all’interno del Cutroni Zodda. Se la diagnosi iniziale non viene poi confermata dagli accertamenti, i pazienti restano comunque in carico al presidio barcellonese, anche se questo non ha un numero di posti letto adeguato”. Calabrò sottolinea come i sanitari del pronto soccorso debbano spesso fronteggiare situazioni complesse, soprattutto in caso di pazienti traumatizzati, che raggiungono autonomamente il presidio ospedaliero: “Senza un reparto di traumatologia, siamo spesso costretti a trasferire coloro che si presentano con traumi gravi e fratture, con tutte le conseguenze del caso”. La carenza di organico in alcuni reparti, come l’ostetricia, e nelle guardie attive cardiologiche rendono ancora più complessa la possibilità di garantire un’assistenza completa: “Nei giorni scorsi il pronto soccorso ha dovuto operare senza il supporto specialistico di un cardiologo, mentre nel reparto di ostetricia, dove sono rimasti in servizio solo quattro medici, in previsione della soppressione prevista per settembre, è stato disposto il trasferimento temporaneo di uno dei sanitari all’ospedale di Lipari, per garantire il servizio rimasto scoperto dopo lo spostamento del titolare in un’altra struttura. In queste condizioni è evidente come non basti sempre l’esperienza e la buona sorte per evitare il rischio di casi di malasanità. Chiediamo così alla Regione di valutare la possibilità di garantire la presenza di un maggior numero di medici e di una migliore gestione delle emergenze”.
Dell’ospedale si è anche occupata la Procura di Barcellona, che nei mesi scorsi ha sentito anche alcuni medici dopo un esposto presentato per segnalare le difficoltà di gestione a cui vanno incontro gli operatori. “E’ importante – conclude Calabrò – che la magistratura tenga alta l’attenzione sulle vicende legate all’ospedale”.